Intervista al Maestro Giancarlo Palazzone
Dalla pasticceria di famiglia in New Jersey, che accoglieva tra i suoi clienti persino il Presidente degli Stati Uniti, fino a diventare una delle figure di spicco della pasticceria italiana nel mondo, la storia di Giancarlo Palazzone è un esempio di passione, dedizione e maestria.
Figlio d’arte, Giancarlo ha iniziato il suo percorso tra i profumi e i sapori dei laboratori di famiglia nel Cilento, dimostrando fin da subito un talento innato che lo ha portato ad aprire la sua prima pasticceria a soli 19 anni a Pescara, mentre contemporaneamente completava i suoi studi universitari in Economia.
Il suo ritorno a Sulmona, città natale del padre Remo, segna una fase di perfezionamento e innovazione: corsi in cioccolateria e confetteria e la creazione di una nuova linea produttiva hanno consolidato il suo nome nel panorama italiano.
Ma il richiamo delle radici familiari negli Stati Uniti non ha tardato a farsi sentire, e nel 2012, insieme alla moglie Veronica, Giancarlo decide di tornare in New Jersey. Qui nasce “Palazzone 1960 – livingitaly”, che in breve tempo conquista il pubblico americano, guadagnandosi per diversi anni consecutivi il titolo di migliore pasticceria d’America.
L’espansione continua con la fondazione di “Palazzone Party Lab”, una risposta alla crescente domanda del mercato della Grande Distribuzione Organizzata, consolidando la loro presenza nelle più prestigiose insegne del Paese.
Il culmine di questa straordinaria carriera arriva nel 2024, con il riconoscimento del leggendario Maestro Iginio Massari al Sigep, che consacra Giancarlo Palazzone tra gli “Ambasciatori Pasticceri dell’eccellenza italiana nel mondo”.
Leggi l’intervista al Maestro Giancarlo Palazzone, per scoprire i segreti del suo successo e il futuro della sua dolce arte.
Come è nata la sua passione per la pasticceria?
La mia passione per la pasticceria affonda le sue radici nell’azienda di famiglia, dove sin da piccolo ho respirato l’amore per la creazione di dolci prelibati. Influenzato dall’esperienza di mio padre, pasticciere di successo in America, ho iniziato a lavorare in laboratorio fin da giovane, perfezionando le mie competenze e sviluppando una profonda conoscenza del settore. A 19 anni, ho coronato il mio sogno aprendo la mia prima pasticceria, coniugando la passione per la pasticceria con gli studi in Economia Aziendale.
C’è stato qualcuno che ha influenzato particolarmente il suo stile?
Nel corso del mio percorso ho avuto modo di confrontarmi con numerose figure professionali, tra cui esperti pasticceri all’interno dell’azienda di famiglia. Tra i maestri che più stimo e che hanno ispirato il mio stile c’è sicuramente Iginio Massari, un punto di riferimento per l’alta pasticceria italiana.
In che modo la sua appartenenza ad APEI influenza il suo lavoro?
L’adesione ad APEI rappresenta per me un valore fondamentale, un’opportunità per confrontarmi costantemente con colleghi professionisti e rimanere aggiornato sulle ultime tendenze del settore. La ricerca continua del miglioramento e dell’alta qualità sono elementi imprescindibili della mia filosofia lavorativa.
Come descrive il suo stile di pasticceria? Qual è la sua filosofia del lavoro?
La mia pasticceria si focalizza sulla creazione di prodotti genuini e naturali, utilizzando materie prime di altissima qualità e limitando al minimo l’utilizzo di coloranti artificiali. L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza sensoriale unica, valorizzando i sapori autentici e la freschezza degli ingredienti.
Come vengono selezionate le materie prime?
Provenendo dagli Stati Uniti, importo la maggior parte dei prodotti direttamente dall’Italia, ad eccezione di latte, ricotta e zucchero. Seleziono con cura solo fornitori di fiducia, garantendo così l’eccellenza delle materie prime e la massima freschezza dei miei dolci.
In che modo la scelta di importare le materie prime incide sui costi?
L’importazione diretta dall’Italia comporta indubbiamente un costo aggiuntivo per il trasporto. Tuttavia, questo sacrificio viene ampiamente ripagato dalla qualità superiore delle materie prime, che rappresentano la base per la creazione di prodotti di eccellenza.
Qual è la differenza tra il cliente italiano e il cliente americano?
La nostra clientela è composta per il 70% da americani e per il 30% da italiani o italo-americani. I gusti e le preferenze in materia di pasticceria presentano alcune differenze: i clienti americani apprezzano maggiormente dolci più elaborati e ricchi, mentre quelli italiani prediligono la tradizione e la semplicità.
Quanto è importante essere un bravo pasticciere e quanto è importante essere un bravo imprenditore?
Entrambe le competenze sono essenziali per il successo nel settore della pasticceria. Oltre alla maestria nella creazione di dolci, è fondamentale possedere doti imprenditoriali per gestire al meglio l’azienda, ottimizzare i costi, promuovere il prodotto e fidelizzare la clientela.
Cosa ama di più del suo lavoro?
La soddisfazione più grande è senza dubbio il sorriso dei clienti che apprezzano i miei dolci e ritornano con entusiasmo. Questo mi spinge a migliorarmi continuamente e a creare nuove specialità per offrire un’esperienza sempre più raffinata.
Quanto è importante la formazione per un pasticciere?
La formazione rappresenta un aspetto cruciale per un pasticciere. Investiamo costantemente nella formazione del nostro personale, aggiornandolo sulle ultime tecniche e tendenze del settore. Garantire una formazione continua permette di mantenere alti gli standard qualitativi e di offrire un servizio sempre più professionale.
Quali sono le caratteristiche che apprezza maggiormente nei suoi collaboratori?
La passione e la dedizione sono le qualità che ricerco maggiormente nei miei collaboratori. Credo che la passione per il proprio lavoro sia il motore principale per raggiungere l’eccellenza e per offrire un servizio impeccabile.
Cosa consiglierebbe a un giovane che sta per intraprendere la strada della pasticceria?
Consiglierei di intraprendere questo percorso con grande passione e tenacia, confrontandosi con pasticceri esperti e partecipando a corsi di formazione per affinare le proprie competenze. L’esperienza e la conoscenza acquisite nel tempo saranno la chiave per il successo in questo campo.
Quali sono le tendenze dei prossimi anni nel mondo della pasticceria?
Il mondo della pasticceria è in continua evoluzione, con nuove tendenze che emergono costantemente. Sono sicuro che nei prossimi anni assisteremo a un’ulteriore valorizzazione dei prodotti naturali e genuini, all’utilizzo di ingredienti innovativi e alla sperimentazione di nuove tecniche di preparazione.
Qual è il dolce che le piace di più preparare?
Non ho un dolce preferito in assoluto. Amo sperimentare e creare sempre nuove ricette, lasciandomi ispirare dalla stagionalità degli ingredienti e dalle diverse culture culinarie.
Quando va in vacanza e entra in una pasticceria cosa compra? Cosa assaggia?
La mia scelta varia in base al periodo dell’anno e alla località che visito. Amo scoprire le specialità tipiche di ogni luogo e assaggiare dolci nuovi e raffinati, per ampliare le mie conoscenze e trarre ispirazione per le mie creazioni.
C’è un avvenimento particolare che ha segnato il suo percorso?
L’apertura della mia pasticceria in America rappresenta sicuramente un traguardo fondamentale nel mio percorso professionale. Nonostante le difficoltà e i sacrifici iniziali, questa sfida mi ha permesso di crescere e di affermarmi come pasticcere in un mercato competitivo come quello americano.
Quali progetti ha per il futuro?
Guardo al futuro con grande entusiasmo e con l’obiettivo di continuare a crescere e ad innovare. Tra i miei progetti c’è l’ampliamento dell’offerta con nuove proposte di alta pasticceria, l’apertura di nuovi punti vendita e l’investimento in tecnologie all’avanguardia per ottimizzare la produzione e garantire la massima qualità dei nostri dolci.