Intervista al Maestro Eugenio Morrone
Eugenio Morrone, nome che risuona nel panorama della gelateria artigianale italiana come sinonimo di eccellenza e innovazione. La sua storia, intrecciata con sapori e passioni, ha inizio in Calabria, sua terra natale, dove sin da piccolo coltiva un legame profondo con i sapori genuini e la tradizione culinaria.
Nel 2004, spinto da un’irrefrenabile vocazione, Eugenio si trasferisce a Roma, dove il suo talento trova terreno fertile per sbocciare.
Nel 2006, apre le porte del suo primo regno di dolcezza: “Il Cannolo Siciliano”, un nome che racchiude in sé un omaggio alle sue origini e la promessa di un’esperienza sensoriale unica.
Da quel momento, il suo percorso è costellato di successi e riconoscimenti. Nel 2018, conquista il titolo di Gelato Festival All Star, affermandosi come uno dei migliori maestri gelatai d’Italia.
Due anni dopo, nel 2020, raggiunge l’apice della sua carriera scalando la classifica mondiale e posizionandosi tra i migliori gelatai al mondo.
Ma Eugenio Morrone non è solo un abile artigiano del gelato, è un vero e proprio ambasciatore del gusto italiano. La sua filosofia si basa sull’utilizzo di materie prime di altissima qualità, rigorosamente selezionate e lavorate con rispetto per la stagionalità e la tradizione. Ogni suo gelato è un’opera d’arte, un connubio perfetto tra innovazione e memoria, che racconta storie di territorio e cultura.
Nel 2019, spinto dal desiderio di condividere la sua passione con un pubblico ancora più ampio, Eugenio rileva dai fratelli Pasquarella la storica gelateria “Fiordiluna” sita nel cuore di Trastevere, la prima certificata biologica italiana già a metà degli anni ’90. Uno spazio ideale, internazionalmente conosciuto, dove da sempre il gusto e la creatività si fondono, dando vita a esperienze sensoriali indimenticabili.
Eugenio Morrone rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo della gelateria artigianale. La sua storia è un inno alla passione, alla dedizione e alla ricerca continua della perfezione.
Un maestro gelatiere che, con il suo tocco magico, trasforma ingredienti semplici in capolavori di gusto, conquistando il palato e il cuore degli appassionati di gelato in tutto il mondo.
Come ti sei avvicinato a questo settore? Qual è stato il momento in cui hai capito che volevi fare questo nella vita?
Fin da bambino, adoravo interagire con il pubblico e nutrivo una particolare predilezione per il gelato. La mia passione è nata così, anche se inizialmente non avrei mai immaginato di raggiungere questi livelli. La mia passione si è trasformata in una professione.
Non credevi di arrivare a questi livelli in questo settore?
Studiavo Scienze Motorie e consideravo questo mestiere come un’attività alternativa. Lo vedevo come qualcosa di marginale, non pensavo che avrei potuto raggiungere certi traguardi, poiché ritenevo fosse difficile affermarsi a determinati livelli.
Qual è stato il momento che ha fatto la differenza?
Posso parlare di tre momenti decisivi. Il primo è stato il mio trasferimento a Roma, seguito dall’incontro con Vittorio Manassei che mi ha trasmesso una profonda conoscenza del mondo del gelato. Da quel momento, la mia passione è cresciuta e ho aperto la mia attività nel 2006. Ho continuato ad approfondire ancora di più lo studio conoscendo i fratelli Aldo e Fabio Pasquarella che mi hanno trasmesso una metodologia innovativa per la scrittura delle ricette che si avvale dell’uso di parametri avanzati e di un software dedicato, in grado di prevedere finemente il comportamento del gelato sia appena mantecato che nel tempo. Infine, L’incontro con APEI e il Maestro Massari ha ulteriormente alimentato il mio entusiasmo, migliorando le mie competenze e facilitando le collaborazioni tra professionisti, integrando pasticceria, cioccolato e gelateria.
Quanto è stata importante la formazione nel tuo lavoro?
La formazione è fondamentale, così come la condivisione delle conoscenze.
Come definiresti il tuo stile?
Il mio stile coniuga tradizione e innovazione. Mi ispiro al metodo classico e prediligo semplicità e qualità. Nel mio gelato cerco di esprimere questo approccio, scegliendo con cura le materie prime e i prodotti di stagione, senza cercare l’effetto spettacolare a tutti i costi.
Com’è la tua giornata tipo?
Oltre al lavoro in laboratorio, mi occupo anche di formazione. Oggi, ad esempio, sono arrivato nel mio locale, ho collaborato con il capo-laboratorio, e poi ho tenuto un corso di gelateria. Dopo il corso, sono rientrato al locale per svolgere alcune attività. Mi piace controllare personalmente i miei locali e interagire con i clienti, curando la vendita e osservando le dinamiche del mercato.
Occupandoti anche di formazione, cosa consiglieresti ai giovani che desiderano iniziare questo tipo di lavoro?
Consiglio innanzitutto di studiare e condividere conoscenze, partecipare a manifestazioni e visitare diversi luoghi, evitando di chiudersi in un unico laboratorio. Impegnarsi è essenziale, poiché il gelato è un prodotto made in Italy molto apprezzato, e il settore offre molte opportunità di lavoro.
Come avviene la scelta degli ingredienti?
Provengo da un piccolo paesino dove tutto è a chilometro zero, il che mi avvantaggia. È importante educare le persone a riconoscere ingredienti di qualità. Insegno ai giovani come identificare un buon gelato artigianale, una competenza fondamentale. Seleziono le materie prime con attenzione, indipendentemente dalla distanza. Collaborare con APEI è utile, poiché permette di confrontarsi con professionisti e ottenere consigli preziosi.
Tra i numerosi premi che hai ricevuto, c’è qualche momento che ti ha dato più soddisfazione, che ricordi con piacere?
Quando ho preparato lo zabaione, Massari mi ha fatto un complimento sincero, notando immediatamente la qualità del prodotto e la tecnica innovativa utilizzata. Quel complimento ha avuto per me un valore superiore a qualsiasi premio.
Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?
Amo il mio lavoro. Ogni giorno rappresenta una sfida, con momenti di fallimento prima di raggiungere il risultato desiderato.
Quando vai in vacanza ti capita di prendere il gelato? Quali gusti scegli? Riesci a gustarlo anche se non è come il tuo?
Non penso di essere il migliore, cerco sempre di migliorarmi. Mi piace gustare il gelato anche in vacanza, riconoscendo il talento di altri gelatieri. Preferisco portarlo a casa e consumarlo con calma.
Quali sono le nuove sfide che attendono il mondo della gelateria?
Una delle sfide attuali riguarda la riduzione degli zuccheri. Già nel 2019 ho presentato un gelato senza zuccheri aggiunti al campionato italiano. È cruciale ridurre gli zuccheri e prestare attenzione alla sostenibilità ambientale.
Vuoi parlarci dei tuoi prossimi progetti a breve e lungo termine?
Ho recentemente riaperto il locale dopo una ristrutturazione. Ho in mente un altro progetto, ma al momento il mio obiettivo principale è gestire al meglio le mie due gelaterie.
Per quanto riguarda il mondo culinario e il mondo della pasticceria la tv dà molto spazio. Per la gelateria non è lo stesso in termini di visibilità. Perché secondo te?
La televisione mi ha contattato alcune volte. Credo che il problema risieda nel fatto che le altre ricette possono essere replicate a casa, mentre il gelato richiede attrezzature specifiche, rendendo difficile la riproduzione domestica e quindi meno appetibile per il pubblico.