
Gianduiotto di Torino IGP: il 2026 sarà l’anno del riconoscimento ufficiale con il Maestro APEI Guido Castagna
Il Gianduiotto di Torino IGP è ormai a un passo dal riconoscimento ufficiale, segnando un momento storico per la tradizione dolciaria piemontese. Dopo anni di lavoro e confronto tra aziende, produttori e istituzioni, il disciplinare ufficiale è stato approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilendo criteri rigorosi per garantire l’autenticità e la qualità di questo cioccolatino simbolo di Torino e del Piemonte.
A guidare questo importante processo c’è il Maestro APEI Guido Castagna, presidente del Comitato promotore del Gianduiotto di Torino IGP, che con il suo impegno ha contribuito a definire il disciplinare e a tutelare un prodotto di eccellenza, proteggendolo dalle imitazioni e rafforzandone l’identità territoriale.
Gianduiotto di Torino IGP: il disciplinare e la tutela della tradizione
Il disciplinare del Gianduiotto di Torino IGP stabilisce regole precise che le aziende dovranno rispettare per ottenere la certificazione:
- Forma tradizionale: un prisma triangolare con spigoli arrotondati.
- Ingredienti selezionati: tra il 30% e il 45% di Nocciola Piemonte IGP, zucchero semolato o di canna tra il 20% e il 45%, e almeno il 25% di cacao (in fave, burro o polvere).
- Esclusione del latte: per preservare la ricetta autentica, evitando ingredienti che potrebbero alterarne l’originalità.
Questa certificazione permetterà solo alle aziende iscritte agli organismi di controllo di commercializzare il Gianduiotto di Torino IGP, garantendo ai consumatori un prodotto autentico e di qualità.
Le posizioni di Caffarel e Lindt
Nonostante il consenso generale sul disciplinare, il percorso verso la certificazione IGP ha visto alcuni momenti di confronto. Caffarel, storica azienda torinese e parte del gruppo Lindt & Sprüngli, ha manifestato la propria intenzione di presentare una riserva di opposizione. L’azienda non si oppone alla certificazione del Gianduiotto di Torino IGP, ma ha richiesto che il Regolamento europeo preveda anche una tutela specifica per il suo marchio storico “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino”, registrato nel 1972.
L’avvocato Antonio Borra, segretario del Comitato promotore, ha chiarito che questa richiesta è legittima e verrà recepita dal Ministero. Di conseguenza, il riconoscimento IGP andrà avanti senza impedimenti, distinguendo la certificazione ufficiale dal marchio registrato di Caffarel.
Tra i sostenitori del disciplinare figurano anche figure di rilievo come il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore comunale al Commercio Paolo Chiavarino, il segretario della Camera di Commercio Guido Bolatto e rappresentanti di storiche aziende come Illy e Vallarino Gancia, che vedono nella certificazione IGP un’opportunità per valorizzare il cioccolato piemontese a livello internazionale.
Il ruolo centrale del Maestro APEI Guido Castagna
Il Maestro APEI Guido Castagna, noto per il suo approccio innovativo e la sua attenzione alla qualità delle materie prime, ha svolto un ruolo cruciale nella definizione del disciplinare. Il suo impegno è stato fondamentale per consolidare l’identità del Gianduiotto e garantire un futuro stabile alla sua produzione certificata.
“Dopo anni di lavoro, finalmente siamo vicini al traguardo. Questo riconoscimento lega ancora di più il Gianduiotto di Torino al suo territorio, garantendo ai consumatori un prodotto autentico e di qualità superiore”, ha dichiarato il Maestro APEI Guido Castagna.
Il 2026: l’anno del Gianduiotto IGP
Se il processo continuerà senza ostacoli, il 2026 sarà l’anno in cui il Gianduiotto di Torino IGP otterrà ufficialmente il marchio di qualità europeo. Un traguardo atteso da oltre otto anni, che avrà un impatto significativo sull’intera filiera del cioccolato piemontese, valorizzando i produttori locali e offrendo ai consumatori un prodotto certificato e garantito.
APEI continuerà a sostenere l’eccellenza nella pasticceria e nella cioccolateria italiana, promuovendo il valore dei prodotti artigianali. Grazie al contributo di professionisti come il Maestro APEI Guido Castagna, il Gianduiotto di Torino IGP si appresta a diventare un punto di riferimento internazionale per il cioccolato artigianale di alta qualità.
Credits Immagine: La Stampa