“Dolce Italia” e i Maestri APEI a bordo di Costa Toscana
Grande successo per la manifestazione “Dolce Italia”, che ha visto protagonisti su Costa Toscana, dal 22 al 29 giugno 2024, i Maestri APEI: Nicola Giotti, Filippo Valsecchi, Vincenzo Donnarumma, Fabrizio Galla e, naturalmente, il Corporate Pastry & Baker di Costa Crociere, Riccardo Bellaera che, insieme al Corporate Chef di Costa Crociere, Stefano Fontanesi, hanno proposto un “viaggio nel viaggio” tra le Regioni italiane attraverso racconti, sensazioni, aromi, profumi, piatti e tradizioni.
Sulla tratta Savona, Marsiglia, Barcellona, Ibiza, Palermo e Civitavecchia, ogni giorno, al Colosseo è stata presentata l’origine e la storia di un dolce tipico di una Regione, il Maestro Riccardo Bellaera ne ha mostrato la sua interpretazione, mentre il Corporate Chef Fontanesi ha proposto un piatto salato dello stesso territorio.
I piatti presentati al Colosseo sono stati inseriti nel menù serale proposto in tutti i ristoranti di Costa Toscana, per potere essere degustati da tutti i crocieristi.
Al termine dell’appuntamento giornaliero al Colosseo, ogni Maestro APEI ha potuto incontrare, al LAB, i crocieristi, che hanno potuto assistere alla preparazione di un dolce da potere poi riprodurre in casa.
Gli appuntamenti sono stati condotti da Irene Colombo e Fausto Morabito ed hanno riscosso un notevole successo anche sui social, con dirette Instagram particolarmente seguite.
Oltre alla proposta giornaliera di un piatto dolce ed uno salato, i crocieristi hanno potuto imparare a realizzare la panna cotta con salsa di fragole e bacio di dama, le paste di mandorle pugliesi, una pavlova al mango, le zeppole di San Giuseppe ed i cantucci.
Durante i vari appuntamenti, sul palco si è parlato di futuro della pasticceria attraverso diverse generazioni, grazie alla presenza di Debora Massari, di Riccardo Bellaera e del Dott. Luigi Bardini.
L’incipit di tutti gli appuntamenti, tratto dal libro “Dolce Italia”, scritto a quattro mani da Iginio e Debora Massari è stato: “Il fascino del viaggiare è lo sfiorare innumerevoli scene ricche. Sapere che ognuna potrebbe essere nostra, e passare oltre, da gran Signore.” Così Cesare Pavese annotava sul suo diario, pubblicato postumo da Einaudi con il titolo “Il mestiere di vivere”. Sfiorare innumerevoli scene ricche, come quelle della propria città, della propria provincia, della propria nazione. Guai all’uomo che non viaggia! Ottimo consiglio. Ma come viaggiare? In qual modo? Con quale stato d’animo e con quali obiettivi? Qui la cosa si fa più complicata. Sono mille i modi per viaggiare. Alcuni banali, altri più costruttivi. Uno dei più interessanti è certamente quello di scoprire, capire la gente, la cultura, il territorio, il cibo. Per migliorare la gente che incontriamo? No di certo. Per migliorare noi stessi. Viaggiando qua e là, in qualche città, ci siamo ritrovati come a casa. In altre ci siamo incantati, stupiti e persi. Quasi senza accorgercene, abbiamo ridisegnato un’altra Italia. Quella del nostro cuore.”